Sono di bell’aspetto, mi piaccio, allo specchio mi vedo bella, guarda che muscoli e che fisico, quasi quasi lavoro come fotomodella o fotomodello.
Quella di fotomodello o fotomodella sembra una professione che una persona può intraprendere dalla sera alla mattina, ma non è sempre così anzi, non è quasi mai così.
Esistono i casi così detti “incontri fortunati”, la storia dell’arte ne riporta molti, l’artista che trova la sua musa ispiratrice e dipinge il capo lavoro, il poeta che grazie alla sua musa ispiratrice scrive versi eterni.
Ma esiste anche la bella ragazza o il bel ragazzo che va ad una festa e trova il fotografo o il regista tal dei tali che ispirato la invita per degli scatti di prova o un provino.
Queste sono le favole o le eccezioni, ma veniamo alla realtà.
Il lavoro di fotomodella e fotomodello così come quello di attrice o attore e più in generale il lavoro nel mondo dell’immagine, della comunicazione e dello spettacolo non si realizza per caso, le classiche “botte di culo” o gli incontri fortuiti, sono per lo più abitanti dell’immaginario collettivo, quasi leggende.
La verità sta nel fatto che per fare il modello o la modella bisogna prepararsi, sapersi muovere sia fisicamente che strategicamente, sapere indossare i capi, sapere assumere espressioni facciali e posture del corpo in grado di ottenere gli effetti necessari a rappresentare nel modo desiderato quel tal capo di abbigliamento, presentare o illustrare quel tal prodotto, rappresentare la situazione che si vuol raffigurare in una campagna pubblicitaria o più semplicemente in uno scatto fotografico.
Inoltre bisogna sapersi relazionare con le persone, essere educati, di buone maniere, conoscere i metodi per promuoversi e per assumere una visibilità corretta.
E’ ovvio che se vado in Piazza Duomo a Milano ed inizio a dare di matto stracciandomi i vestiti o assumendo atteggiamenti che possono portare all’equivoco, assumo visibilità, ma non è la visibilità corretta.
Quindi forza e coraggio, allenamento, prove di pose, prove di espressioni, sfilate davanti allo specchio, studio della dizione, studio del marketing e della promozione, scelta del guardaroba di lavoro, cioè quello che serve per partecipare ai casting o per realizzare servizi quando non è fornito l’abbigliamento, prova del trucco, introspezione, rilassamento e poi “via verso l’infinito e oltre” noi siamo modelli e modelle e le sfide per noi non sono altro che giocattoli!