L’umiltà nel proporsi è una cosa buona, l’essere supponenti, saccenti o dei veri e propri “palloni gonfiati” non sviluppa empatia, perché è quella che dobbiamo sviluppare con chi lavora insieme a noi e con chi guarderà le foto o i video piuttosto che i film che andremo ad interpretare o ai quali in qualche modo parteciperemo.
L’empatia è questo l’obiettivo da raggiungere, l’empatia è la capacità di immedesimarsi nello stato d’animo o nella situazione di una persona, in pratica “sintonizzarsi” sulla stessa frequenza mantenendosi comunque fuori dal suo stato emotivo (andate su wikipedia e cercate la spiegazione scientifica).
Nel nostro caso si tratta di coinvolgere emotivamente lo spettatore o la persona che guarderà la foto o il video in questione creando una situazione visiva ed un messaggio che lo portino ad immedesimarsi.
Quindi quando posate siete a tutti gli effetti degli attori, magari attori del cinema muto, ma le vostre espressioni e le vostre movenze parleranno, diranno di voi.
Quindi non posate solo ma interpretate, non siate modesti, cercate di tirare fuori il meglio del vostro carattere, della vostra intraprendenza, delle vostre esperienze per interpretare nella maniera migliore il concetto che lo scatto o il video vogliono esprimere, aggiungendo la vostra capacità di interpretare le situazioni per coinvolgere emotivamente il più possibile lo spettatore.
Non siate modesti, non siate dei manichini che il fotografo o il regista deve continuamente aggiustare per poter riprendere, Modestino e Modestina hanno un unico destino ed è quello di essere subito dimenticati.